È l’anno 1884. In un universo in cui la tecnologia del vapore rappresenta l’unica vera forma di energia per tutte le nazioni, l’Impero Britannico, guidato dalla Regina Vittoria, ha raggiunto una situazione di preminenza in Europa e nel mondo. L’unico vero avversario degno di tale nome è l’Impero Germanico, le cui ambizioni di egemonia sono ben note da tempo al Foreign Office.
Ma un pericolo molto più vicino e concreto rischiava di travolgere la solidità e la potenza dell’Impero: una minaccia che si è manifestata solo adesso, ma che ha preso vita nella camera da letto in cui nacque la piccola Vittoria, nel lontano 24 maggio del 1819. Al momento del parto assai travagliato, la madre, Vittoria di Sassonia-Coburgo-Saalfeld, diede alla vita due gemelle, il che in se stesso non avrebbe rappresentato un problema se l’altra bimba non fosse nata affetta da nanismo. L’ambiziosissima madre decise di tenerle entrambe, ma la piccola nana sarebbe stata confinata in due stanzette lontano dalla vista di tutti: Vittoria era nata da sola e non c’era nessuna gemella di cui si potesse sospettare l’esistenza!
Ma quando Vittoria andò in sposa al principe Alberto, per evitare rischi, la sfortunata gemella fu portata in un castello nelle Highlands e lì rinchiusa in una segreta, col volto imprigionato in una maschera di cuoio allacciata sul retro, in un punto in cui la nana senza nome non poteva arrivare a causa delle sue braccia troppo corte.
Ma il tempo della riscossa era vicino: Lord Harquart, un ambiguo politico espulso dal Parlamento, ex diplomatico che conservava amicizie un po’ dappertutto nel mondo, nonché geniale scienziato, riuscì ad arrivare alla sorella di Vittoria, seguendo le tracce di dicerie e verità appena sussurrate.
Il loro incontro fu folgorante: convinti alla loro causa i carcerieri, i due misero in piedi una capillare attività volta a minare la stabilità dello stato e la vita dell’Imperatrice, che, tra l’altro, non aveva mai saputo niente di quanto avvenuto.
Reclutato un eterogeneo ma temibile esercito di mercenari, di sicari e di nani, Viktoria e il suo lord salvatore sferrano un attacco al cuore dell’Impero: Londra. Mentre l’esercito è in Francia per dissuadere l’Impero Germanico dal concretare le proprie mire sull’Europa.
A bordo del “Revenge” (Vendetta), la potente corazzata progettata e costruita dall’eclettico Harquart, tutti hanno sete: di sangue e di bottino i mercenari e i negromanti; di birra e di potere gli alleati germanici (non ufficiali) e di vendetta Viktoria, l’Altra Regina!
E in un giorno da ricordare nei secoli, la funerea corazzata “Revange” emerge nel bel mezzo del Tamigi.
La difesa di Londra è problematica, con il nemico attraccato proprio nel cuore della città: ma mentre gli affiliati di Viktoria iniziano a sbarcare, si affrettano verso il molo gli uomini di Scotland Yard, gruppi di operai, di nobili e di tranquilli borghesi, insieme alle scarne truppe che costituiscono l’esigua guarnigione della città.
Il futuro dell’Impero è ormai nelle mani dei combattenti, delle loro armi a vapore e di un piccolo sottomarino della Royal Navy che ha alcune carte da giocare.
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