Nella vita di ciascuno di noi ci sono incontri che lasciano il segno. Nella storia di Lucca Games questo è accaduto lo scorso anno, quando Maurizio Manzieri ha messo piede nel reame lucchese della Fantasy cambiandogli il passo con la leggerezza armoniosa di un vero Maestro. È stato l’inizio di un’epifania creativa di cui quest’anno vogliamo rendere conto con una personale a lui dedicata, e celebrare un sodalizio che ci auguriamo possa essere il più duraturo e fortunato possibile.
Artista napoletano dalla forte vocazione internazionale, Maurizio Manzieri è oggi una tra le voci più autorevoli nel panorama mondiale dell’illustrazione fantasy e fantascientifica, e l’elenco delle sue copertine di successo può competere solo con quello dei suoi premi e riconoscimenti. Già vincitore del Chesley Award nel 2003, infatti, Maurizio è finalista con ben due nomination all’ambitissimo premio anche nel 2014: Miglior Copertina di Rivista e Miglior Libro Hardcover. Ironia di una vita fortunata e ricca di meritati traguardi, in una delle due categorie concorre con Michael Whelan, caposaldo dell’arte fantasy tout court e da sempre suo ideale mentore. D’altro canto, lunga e ricca è lista dei grandi nomi – non soltanto di illustratori, ma anche di scrittori – con cui Manzieri si è trovato a prendere familiarità: le copertine per Terry Brooks, Ursula Le Guin, Clive Cussler o Marion Zimmer Bradley hanno fatto di lui un riferimento assoluto in campo internazionale a cui tutti guardano con ammirazione, e le sue tre apparizioni su Spectrum o quelle sul neonato Infected by Art ne sono l’incontrovertibile prova.
Manzieri ha in sé la forza della tradizione, perché si ispira ad artisti che hanno dettato le regole dell’iconografia Sci-Fi angloamericana. Ma possiede anche il dono dell’innovazione, poiché è indiscutibile e indiscusso il suo contributo all’affermazione della tecnologia digitale nell’arte. E proprio in virtù di questa doppia facoltà Manzieri è stato incaricato di rappresentare per la prima volta la celebre frase di Carlo Fruttero "Un disco volante sarebbe potuto atterrare dovunque sul nostro pianeta, a New York, a Londra, a Parigi, a Bombay ma... a Lucca, mai!". Per noi più che un incarico è l’occasione di sfatare un mito, laddove l’artista italiano vi è in parte già riuscito. Ma soprattutto è un vivace augurio: creare a Lucca la pista di atterraggio per dischi volanti, extraterrestri e tutte quelle creature fantascientifiche che già si aggirano, ogni autunno, nella nostra città. Una missione impossibile che solo il pennello di un Maestro poteva affrontare.
Luogo: Padiglione The Planet - Lucca
Date e orari: dal 30 ottobre al 2 novembre ore 9.00 - 19.00
Ingresso con biglietto fiera