Marko Djurdjevic comincia a disegnare da bambino, ispirandosi ai cartoni animati come “He-Man”. A 11 anni scopre il libro di anatomia “Dynamic Anatomy” di Burne Hogarth e inizia a sviluppare la sua arte, aggiungendo un livello di realismo grazie all’inserimento di elementi del quotidiano.
Da adolescente Djurdjevic è influenzato dai fumetti americani come “Spider-Man” e all'età di 17 anni inizia a lavorare come professionista per alcune case editrici di giochi di ruolo, disegnando sketch in bianco e nero. Un amico lo convince a mettere alcune delle sue opere sul sito conceptart.org e e lì finalmente viene riconosciuto il suo grande talento.
Trovato subito un impiego, si trasferisce negli USA dove lavora per tre anni e mezzo tenendo anche seminari e laboratori. I fondatori di conceptart.org gli propongono di curare una guida in DVD per fumettisti, in cui lui ricrea 18 personaggi degli X-Men. La guida ha un tale successo che la Marvel lo contatta direttamente per illustrare alcune delle sue copertine.
Nel 2004 si occupa di “Degenesis”, un gioco di ruolo di genere post-apocalittico, che per lui resta il suo progetto più divertente. Proprio a “Degenesis” sarà dedicata quest’anno la mostra nel padiglione Carducci.