Immagini © Francesco Marilli
Il goblin ansante entrò nella sala piena di teschi “Grande Durbghâsh! Cattive notizie! Anche quest'anno gli umani...”
“Sì, sì snaga, so già tutto.” Lo interruppe il grosso orco che stava spingendo un enorme tamburo verso la porta.
“Mi vuoi dire che anche quest'anno gli umani a Lucca si ritroveranno per cinque giorni assieme ad elfi, nani, manga e SELFI!”, l'orco alzò il pugno minacciaso, “Maledetti SELFI! Quest'anno se ne troverò in giro, li spellerò vivi!”
Il grande orco spinse brutalmente il Tamburo del Dolore nella direzione da cui proveniva il goblin, che si gettò di lato tra i teschi per non essere travolto.
“Ma potente Durbghâsh, come fate a saperlo? Io l'ho scoperto da poco! Sono appena tornato dal loro mondo!”, piagnucolò lo snaga.
“Lo so perché sono l'orco più duro dei duri e più furbo dei furbi!”. Esclamò Durbghâsh con un ruggito, “Nella mia ultima mia visita al mondo degli umani, durante la distruzione di una città, ho rubato una scatola magica che gli stupidi umani chiamano computer! Sai, loro non credono nella magia, pensano sia finta, e poi credono nella scienza! Ti rendi conto? Pensano che il sole a volte sparisca non per la potenza irresistibile del Grande Occhio capace di oscurarlo, ma per una cosa chiamata eclissi. Bah... stupidi umani...”
L'orco fece un cenno di stizza poi continuò “Snaga mi sono iscritto a una magia che unisce molti umani e non solo, chiamata face...” l'orco aggrottò la fronte nel pensare “Face... Ah si ricordo! Faceorc! Serve per trovare mezz'uomini da squartare”.
Il grosso orco diede un calcio allo snaga, che gli si era avvicinato, facendolo ruzzolare di nuovo tra i teschi.
“E' ora di partire, il viaggio sarà lungo! Levati dai piedi tu! Lurido topo di fogna! Mi attendono di nuovo i cinque giorni di distruzione del Lucca Comics and Games 2017!”.