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Mercoledì 30 ottobre, ore 14:00-16:00
Talvolta si fa l’errore di credere che il modo migliore per valutare le abilità di cooperazione di un gruppo di colleghi di lavoro sia attraverso un brainstorming o un meeting aziendale, anziché attraverso lo sventramento di una chimera.
Al contrario, dopo una breve riflessione, si potrà affermare con certezza che il seguire le impronte delle zampe da leone, l’appropinquarsi alla tana della bestia al calar della sera, la pianificazione di un’incursione silenziosa per il salvataggio dei villici rapiti, il fallimento della stessa, la necessità di gestione del conseguente scontro siano anzi indicatori sufficientemente accurati del comportamento di un gruppo nell’ambito lavorativo.
Ovvie limitazioni, tuttavia, si frappongono tra il virtuoso formatore professionale e lo scenario appena descritto, in primis la scarsità di chimere nel contesto biologico odierno, in secundis la possibilità di perdere preziosi membri del team o, in un caso relativamente più felice, di subire amputazioni medio-gravi nella lotta.
Per fortuna esiste il gioco di ruolo Dungeons & Dragons.
Dungeons & Dragons, D&D per l’iniziato, è il primo e tuttora più rilevante Gioco di Ruolo. Consiste in un’esperienza di narrazione condivisa dove un giocatore propone scenari, contesti ed avventure mentre tutti gli altri interpretano i protagonisti della storia immaginata collaborativamente, interpretandoli e descrivendone le azioni. Lo svolgimento della trama è inoltre guidato dal lancio di alcuni dadi, che decretano il successo o meno delle azioni simulando il ruolo delle variabili non controllabili nella realtà.
Questo gioco offre un’esperienza completamente diversa da qualsiasi altra piattaforma ludica o narrativa. Gioco e storia si fondono per creare uno strumento creativo in grado di proporre esperienze e dinamiche che ricalcano fedelmente l’andamento dell’agire reale (per fedeltà all’agire reale si fa qui riferimento a cause e conseguenze, interazione, problem solving, ecc... più che all’esistenza di draghi policefali et similia).
Nel caso in cui il lettore di questa breve introduzione sia già familiare con il mondo di D&D si segnala che l’edizione utilizzata alla base del progetto è la quinta, scelta per il suo orientamento verso la narrazione e la sua immediatezza.
Chiunque abbia giocato a Dungeons & Dragons è consapevole di un singolare effetto collaterale grazie al quale la condivisione di una narrativa libera e decontestualizzata si fa creatrice di legami e intuizioni interpersonali, altrimenti difficilmente raggiungibili in altri contesti.
E se fosse possibile, per un gruppo, sperimentarsi e scoprirsi utilizzando costruttivamente questa forza? L’ambiente di lavoro potrebbe efficacemente affidarsi alla narrazione e al gioco per esplorare e migliorare le dinamiche reali?
Il tema verrà trattato a partire dal valore pedagogico della narrazione e del gioco, che trovano una sintesi nel formato del gioco di ruolo. Si procederà quindi ad analizzare brevemente la storia e la natura di D&D, ponendo particolare attenzione al perché della scelta di un’ambientazione fantasy come mezzo per simulare il mondo reale.
Questi elementi verranno applicati poi al contesto della formazione aziendale e delle pratiche di team building così largamente diffuse oggi, per arrivare ad una proposta di applicazione del gioco di ruolo per l’esercitazione delle soft skills.
Considerata la natura ancora principalmente teorica del progetto, lo si vorrà presentare come l’inizio di una conversazione rivolta a studenti e ricercatori oltre che a professionisti nell’ambito della formazione (aziendale e non) e a tutti coloro che sono interessati a superare il confine tra lo strumento di intrattenimento e lo strumento di arricchimento personale
Relatori:
Giovanni Giamboni
Studente di Teorie e Tecniche della Comunicazione Grafica e Multimediale all’università IUSVE di Venezia, fervido sostenitore del potenziale di arricchimento umano nel mondo narrativo-ludico.
Da anni è un dungeon master di D&D 5e scrivendo campagne e ambientazioni originali. Si è cimentato anche nel game design digitale lavorando con The Liquid House in Belgio.
Matteo Adamoli
Docente universitario di Digital Storytelling e Pedagogia della Comunicazione presso lo IUSVE; consulente aziendale per attività comunicative volte alla progettazione e all’uso strategico, narrativo e sociale dei media. È l’ideatore del format creativo Bookasface e giornalista pubblicista.
Il seminario si rivolge preferenzialmente a:
Chiunque abbia un curriculum accademico, professionale o personale che tocchi i temi trattati (narrazione, gioco di ruolo, game design, formazione, formazione aziendale, team building, pedagogia, ecc…), in modo da poter meglio coinvolgere i partecipanti nella discussione.
La partecipazione richiede il possesso di un biglietto di ingresso a Lucca Comics&Games valido per il giorno in cui si tiene il seminario. Il possesso di abbonamenti "Level Up" fornisce priorità nell'iscrizione, ferma restando la necessità di soddisfare i requisiti per partecipare.